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Onboarding: come un leader accountable può fare la differenza

Manuela Cortesi 

Content Manager

L’onboarding rappresenta un momento delicato e importante sia per il nuovo arrivato, sia per l’organizzazione che lo accoglie. Un onboarding efficace rende il personale motivato e in linea con mission e vision aziendali. Un ingresso ottimale inoltre è quanto di meglio si possa fare per l’employee retention, ovvero la capacità di trattenere i talenti all’interno dell’organizzazione.
Nell’onboarding il ruolo del manager si rivela cruciale.

L’onboarding nel new normal: il regno della proattività

Un elemento essenziale da tenere in considerazione per gli onboarding sono i momenti di apprendimento che il nuovo arrivato avrà a disposizione. Nel new normal spesso il confronto col collega diventa meno “naturale”: l’ingresso in team ibridi – se non addirittura un onboarding da remoto – implica difficoltà ulteriori, ma anche dei vantaggi come l’aumento in maniera spontanea della proattività da parte del neoassunto. Nei team ibridi il neoassunto sarà portato naturalmente a un atteggiamento più proattivo, cosa invece non scontata nel lavoro in sede.

Lo spiega Daniele Chiesa, Trainer & Consultant di Variazioni:

“Oggi entrare in una nuova organizzazione significa dover comprendere la realtà in cui si entra con grandi capacità proattive. Non è possibile chiedere costantemente al collega vicino o al responsabile, sono diminuite le “migrazioni” alle scrivanie di manager o colleghi, diventa sempre più importante avere accesso alle informazioni ed essere in grado di reperirle da soli. Questa piccola rivoluzione porta i neoassunti junior o senior a procedere dalla passività alla proattività.”

Al di là del ruolo di ciascuno e degli obiettivi personali che verranno posti, l’onboarding deve sempre prevedere come focus primari l’engagement e l’assorbimento di mission e vision: un unico orizzonte è indispensabile per aiutare il nuovo arrivato a comprendere la cultura aziendale.

Un manager preparato, un manager accountable

In quest’ottica il manager deve essere più che mai pronto e consapevole delle difficoltà che potrebbero insorgere nell’onboarding in un’organizzazione di lavoro ibrido. La pianificazione dell’ingresso in tutte le sue fasi, la preparazione del materiale al percorso di mentoring.

Continua Daniele Chiesa:

“Per i responsabili il lavoro di pianificazione diventa cruciale. Non è possibile aspettare che arrivi il nuovo collaboratore per riflettere sul come introdurlo nel team e nell’azienda. Bisogna pensare all’ingresso del nuovo collega già da prima che entri, fornendo da subito tutto il necessario per potersi muovere tra le informazioni e gli strumenti di lavoro, sia in presenza che da remoto.”

Dunque per i manager è fondamentale investire tempo per pianificare le varie fasi di ingresso delle nuove risorse, fornendo tutto il necessario per poter rendere autonoma quanto prima la persona che entra nel team. Per chi entra in un’organizzazione è prioritario sapere dove cercare le informazioni e come muoversi fra strumenti e rapporti nuovi per raggiungere quanto prima gli obiettivi assegnati in autonomia.

La proposta di Variazioni

Variazioni conta competenze qualificate negli ambiti del Change management, della psicologia del lavoro, del benessere e dello sviluppo organizzativo.

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