Lo Smart Working sbarca sul Pianeta Catteland: Variazioni a Radio Deejay
Quante volte ti sei chiesto che significato ha davvero il termine smart working? Venerdì 18 Marzo 2022 siamo stati ospiti di Catteland, il programma radiofonico su Radio Deejay per fare un po’ di chiarezza sulla definizione di Lavoro Agile.
Arianna Visentini, CEO di Variazioni e autrice insieme a Stefania Cazzarolli del libro “Smart Working: Mai Più Senza”, ha chiacchierato con Alessandro Cattelan e gli ascoltatori di cosa voglia davvero dire lavorare in modalità Agile.
Perché lo Smart Working è la strada giusta da intraprendere per un’Azienda?
“A me e a Stefania (Cazzarolli, Socia di Visentini, ndr) è sempre stato un po’ stretto il concetto per cui il lavoro in Azienda è un universo staccato e contrapposto a quello del benessere e della nostra felicità. Dobbiamo sempre essere felici, in ogni luogo. Il tema iniziale era: perché sul lavoro dobbiamo stare male e quindi cerchiamo e ci creiamo una felicità fuori da questo contesto? Non va bene.
Al lavoro una persona passa la maggior parte della sua giornata.
Siamo partite dal pensiero che chi non si trova a suo agio in ufficio preferirà probabilmente lavorare da casa o in qualsiasi altro posto, piuttosto che in un ambiente in cui non riesce a dare il meglio.”
La definizione di Smart Working
Smart Working non vuol dire solo lavorare da casa con il computer, ma trovare il tuo posto giusto per essere produttivo (e quindi anche felice). Il Vero significato dello Smart Working è quello di poter decidere le modalità, i tempi e i luoghi che vuoi per lavorare. Qualcuno è felice in ufficio e in redazione, qualcun altro da casa, un altro ancora magari lavorerà da un bosco.
L’Azienda deve trovare un posto giusto che valga per tutti o lasciare libero il dipendente di trovare il suo?
La felicità è una dimensione individuale, una condizione singolare. L’Azienda deve cercare la felicità di ogni dipendente, che può essere in un posto diverso da quello di un altro collega. Come farlo?
L’azienda deve creare la cornice, le condizioni per cui valuta il lavoro. Si deve mettere nelle condizioni di valutare se stai lavorando bene, se sei contento, se sei felice, se non sei stressato, se il tuo manager ti ha dato gli obiettivi corretti, se hai gli strumenti. Poi ti fa scegliere da dove vuoi lavorare in quel momento della tua vita, in quella giornata, in quell’ora specifica. Perché potrebbe essere che in base al momento della giornata io lavori meglio da un posto piuttosto che da un altro.
“Lo Smart Working è uno stato mentale”
La settimana lavorativa corta (di 4 giorni) rientra nel mondo Smart Working?
Sì, se assumiamo che lavorare smart vuol dire lavorare meglio. Fino a qualche anno fa lavorare significava andare in ufficio, quindi comprare il tempo delle persone. Anche il tempo improduttivo, perché stavamo in ufficio dalle 8 del lunedì fino alle 20 del venerdì.
Oggi la scoperta che andare in ufficio può servire per aumentare la creatività e lo scambio di opinioni, e non perché è un obbligo, è una mezza rivoluzione. Quindi la settimana corta: se usiamo bene il tempo, perché no? Se capiamo e usiamo bene la logica dello Smart Working certo che ci possiamo arrivare.
Un lavoratore è in Smart Working quando ritiene di essere nella sua condizione ideale per essere produttivo, che è diversa per ciascuno. Smart Working non vuol dire solo lavorare a distanza: come conclude Cattelan “Smart Working è uno stato mentale”.