Il Tavolo SmartBo
Sono passati due anni da quando il 24 ottobre 2019, in occasione della Giornata del Lavoro Agile di Bologna, 20 organizzazioni, tra cui imprese, associazioni di rappresentanza imprenditoriali e manageriali e alcune organizzazioni pubbliche del territorio bolognese, hanno deciso di rispondere all’appello del Comune di Bologna e della Città Metropolitana avviando un esperimento: nasce così il Tavolo SmartBo.
Con il sostegno del Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la coordinazione del Comune di Bologna, viene sottoscritto un Protocollo d’Intesa.
Due anni di SmartBo: la Rete continua a crescere
Il tavolo SmartBo può essere considerato un esempio unico in Italia di HUB territoriale promosso e coordinato da una Pubblica Amministrazione locale. È una Rete territoriale che ha come scopo l’adozione dello Smart Working come strumento strategico per promuovere l’innovazione delle organizzazioni e lo sviluppo sostenibile del territorio bolognese.
Secondo SmartBo la diffusione del Lavoro Agile può avere un impatto positivo sull’efficacia e sulla produttività delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, sulla gestione degli spazi della collettività, sul benessere delle persone e delle organizzazioni portando una serie di cambiamenti concreti
partendo da un cambiamento dei comportamenti delle persone, si può arrivare ad un cambiamento degli assetti urbani puntando allo sviluppo sostenibile
SmartBo, infatti, opera in linea con gli obiettivi della sostenibilità intesa secondo i 4 pilastri dell’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile: ambientale, sociale, economico e istituzionale.
“Per il Lavoro Agile servono le istituzioni pubbliche e serve un “progetto di città”, perché per cambiare il modo di vivere e rendere le città inclusive e sostenibili serve un progetto di sviluppo e ed organizzazione collettivo, che parta dal lavoro” è ciò che sostiene Mariagrazia Bonzagni, Direttrice dell’area Programmazione e Statistica e coordinatrice del Tavolo SmartBo su il Resto del Carlino.
Le organizzazioni oggi sono più di 50 e l’obiettivo è quello di allargarsi ulteriormente: più il network cresce, più è alta la possibilità di incidere davvero sulla sostenibilità e sull’innovazione della città di Bologna.
SmartBo vuole far conoscere lo Smart Working al territorio, condividerlo e misurarlo
Nel Protocollo d’Intesa siglato vengono espresse le finalità della Rete:
- favorire la creazione di un luogo di confronto e scambio tra imprese e pubbliche amministrazioni del territorio sui temi dello Smart Working e del Lavoro Agile;
- favorire la diffusione concreta del Lavoro Agile nel pubblico e nel privato;
- valorizzare lo Smart Working oltre che per il benessere delle persone anche per favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile del territorio e delle città;
- organizzare attività di analisi sulle sperimentazioni attivate nel territorio;
- organizzare momenti formativi e di confronto sui temi dello Smart Working, Change Management, benessere organizzativo e work-life balance anche coinvolgendo professionisti esterni.
Come SmartBo ha risposto alla situazione di emergenza
SmartBo nasce prima dell’emergenza sanitaria iniziata nella primavera del 2020 e durante questi due anni di attività è stata in grado di ottimizzare la propria metodologia di lavoro con lo scopo di valorizzare, sia per le singole aziende che per il territorio in generale, le 4 dimensioni correlate allo Smart Working: cultura, organizzazione, regolamentazione ed economia.
Come afferma Mariagrazia Bonzagni, lo slogan di SmartBo potrebbe essere “Insieme è meglio”: durante il periodo emergenziale le organizzazioni coinvolte nel Tavolo hanno saputo farsi forza a vicenda. Sono stati organizzati incontri per la gestione dello Smart Working in emergenza, momenti di formazione per i lavoratori e i manager ed è stata sottoposta una survey per monitorare l’impatto dello smart working in emergenza.
Durante la pandemia il Tavolo SmartBo ha lanciato un forte messaggio e una visione concreta per fronteggiare l’emergenza: pensare alla situazione di difficoltà come ad un’occasione per innovare senza dimenticare gli aspetti culturali e organizzativi del Lavoro Agile. Con un comunicato la Rete ci tiene a esprimere la propria posizione sul vero significato dello Smart Working, differente da quello straordinario vissuto durante l’emergenza: “lo Smart Working ‘in emergenza’ non sarà una parentesi scomposta e improvvisata, non sarà solo uno strumento per affrontare questa emergenza ma anche una grande occasione per ‘fare cultura’ nelle nostre imprese e nella nostra città, per fare crescere il ‘vero’ Smart Working e farci trovare pronti ad affrontare le emergenze che verranno.”
Comprendere la situazione Smart Working in emergenza
Per monitorare e misurare la qualità del lavoro durante il periodo in cui la gestione è stata più difficile, il Tavolo SmartBo ha condotto nell’aprile 2020 un’indagine territoriale tra 42 organizzazioni e 4.183 lavoratori.
Le evidenze più importanti sono state:
- il Lavoro Agile è esploso nelle Organizzazioni di SmartBo: per molte aziende è stata l’occasione di sperimentare lo Smart Working per la prima volta;
- L’impatto sul territorio in termini di traffico e inquinamento è stato molto potente: 162.000 km non percorsi e 1373 alberi piantati al giorno;
- La qualità del lavoro è rimasta costante: il 28% dei lavoratori privati dichiara un aumento della qualità del lavoro;
- Manager e worker hanno acquisito nuove competenze e consapevolezze: il 95% ha dichiarato di aver imparato a lavorare a distanza, il 78% di aver imparato a usare tecnologie e il 68% di lavorare meglio per obiettivi.
SmartBo ha svolto anche quest’anno una ricerca che ha coinvolto i dipendenti di 24 aziende pubbliche e private della Rete: hanno risposto circa 3.382 persone (60%) ed è emerso che per un lavoratore su due il new normal sarà lavorare in Smart Working per 2-3 giorni alla settimana.
Verso un terzo anno di vita ricco di opportunità
Il Tavolo ha innescato un percorso virtuoso che già molte aziende del territorio del Tavolo SmartBo hanno intrapreso. Lo Smart Working, soprattutto dopo il periodo di emergenza che abbiamo vissuto, è sempre più centrale per aziende e città:
la Rete si è dimostrata una chiave vincente per favorire la diffusione della cultura del lavoro intelligente, per conoscere e condividere nuove prassi, e ripensare il modello di città dal punto di vista dei tempi, dei servizi innovativi, di riqualificazione degli spazi e di nuove formule per la mobilità cittadina.
“Questo deve fare un Comune: promuovere e facilitare lo sviluppo della propria comunità insieme alle persone e agli attori del territorio. Per questo è nato SMARTBO” afferma Mariagrazia Bonzagni.
In questi due anni è stato fatto moltissimo lavoro, è stata affrontata una situazione di emergenza con successo, le sfide sono state tante e tante lo saranno ancora ma gli obiettivi di SmartBo sono chiari e insieme alla città di Bologna può continuare ad essere il punto di riferimento per le organizzazioni che vogliono cambiare.
In occasione del secondo compleanno di SmartBo, diverse organizzazioni hanno voluto esprimere un pensiero per questa Rete così innovativa e all’avanguardia.
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