Come si diventa Smart Leader

Il passaggio a modalità di lavoro Smart e ibride richiede un’evoluzione del ruolo del leader, seguendo quelli che sono i paradigmi della leadership diffusa e delegante, basata su fiducia e responsabilizzazione.
Ma su cosa si basa esattamente una leadership Smart?
Scopriamolo proprio lasciandoci guidare dall’acronimo SMART.

S.M.A.R.T.: Sviluppo Motivazione Apertura Relazione Tecnologia

Sviluppo

Sviluppo organizzativo, sviluppo delle risorse, sviluppo della competitività.
La grande occasione offerta dallo Smart Working – a volte trascurata in questi mesi di lavoro da casa emergenziale – è proprio la possibilità di ripensare i processi organizzativi, per renderli più efficaci, efficienti, innovativi; è la possibilità di lasciarsi alle spalle tutte le inefficienze, i “abbiamo sempre fatto così”, “non si può fare altrimenti”. Abbiamo scoperto che è possibile lavorare in un modo diverso (anche tra mille difficoltà) e il leader Smart è in grado di capitalizzare questo apprendimento e portarlo nel futuro, verso il new normal.

Motivazione

Diventa fondamentale il ruolo del leader nel custodire e trasmettere la visione e il senso di appartenenza a tutte le persone che lavorano nell’organizzazione e a tutti gli stakeholders. La Leadership della motivazione lavora su obiettivi e monitoraggio, passando dal vecchio paradigma del controllo al nuovo paradigma di fiducia, autonomia e responsabilizzazione, vero motore di crescita per le persone e l’organizzazione.
Il focus sul contributo di ciascuno al raggiungimento dei risultati, la condivisione e l’allineamento costante, il feedback costruttivo, il coinvolgimento nelle decisioni, l’attenzione all’integrazione vita privata e professionale, il reale empowerment delle risorse, sono le basi su cui il leader Smart fonda la motivazione all’interno del proprio team e più in generale della propria organizzazione.

Apertura

Curioso e audace, il leader Smart accetta i rischi, guardando al futuro. Capace di sognare, sperimenta nuove soluzioni, pensa per opportunità più che per vincoli. Non solo apertura al futuro ma anche apertura alle persone: la nuova leadership si apre all’inclusione e al contributo che ciascuna generazione può apportare all’organizzazione (inclusi i millennial!).
Apertura a nuovi modi e strumenti per comunicare, a nuove prassi operative, a nuove proposte di miglioramento: apertura all’innovazione, sotto tutti i punti di vista.

Relazione

Non a caso parlando di leadership emerge in maniera sempre più ricorrente la definizione “leadership delle relazioni”. Il leader Smart costruisce relazioni basate sulla fiducia e libere da pregiudizi, si prende cura della diversità e delle relazioni nel team.
Il leader Smart connette competenze e persone: non c’è più la figura del leader che “sa tutto, conosce tutto, risolve tutti i problemi” ma quella del leader che conosce le risorse e le competenze all’interno (e all’esterno) della sua organizzazione e le mette in connessione, favorendo sinergie e creatività. Crea reti di conoscenza, fiducia e comunicazione non solo all’interno della propria organizzazione ma anche oltre i confini dell’organizzazione: fornitori, clienti, partner, pubblica amministrazione, collettività.

Tecnologia

Le tecnologie sono la risposta per efficacia ed efficienza sempre maggiori. La Smart leadership non solo è in grado di usare le nuove tecnologie, ma, attraverso il pensiero digitalizzato intravede nuove possibilità e le mette in pratica.
Il leader Smart è un innovatore alla costante ricerca della soluzione organizzativa più nuova ed efficace, in una continua evoluzione. Grazie al supporto della tecnologia è in grado di trasformare la conoscenza individuale in apprendimento condiviso, valore, innovazione.

Sfidante? Sicuramente, ma l’acquisizione e lo sviluppo di queste competenze sono il cuore del vero Smart Working.

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