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L’iniziativa per migliorare la conciliazione tra maternità e lavoro in ottica work-life balance

Manuela Cortesi 

Content Manager

Il Dipartimento per le politiche della famiglia lancia un’iniziativa per migliorare la conciliazione tra maternità e lavoro.
#RiParto si pone come obiettivo di incidere positivamente sulla vita professionale delle lavoratrici finanziando le progettualità delle imprese che mettono in campo azioni e strumenti per armonizzare le esigenze lavorative delle neo-mamme.
L’obiettivo? Promuovere un cambiamento operativo ma soprattutto culturale, aiutando le madri a non doversi mai trovare nella condizione di scegliere tra maternità e lavoro.

A chi si rivolge il bando?

RiParto si rivolge a imprese, consorzi e gruppi di società che potranno presentare un progetto ad hoc, eventualmente anche in rete tra loro. Per accedere al finanziamento – dell’importo complessivo di 50 milioni di euro, occorre presentare la domanda entro le ore 12.00 del 5 settembre 2022. L’entità del contributo varia a seconda delle dimensioni dell’azienda.

L’entità dal contributo varia a seconda delle dimensioni della azienda:

  • Fino a 10 dipendenti, max € 50.000 – risorse proprie pari al 10% sul totale importo richiesto;
  • Da 11 a 50 dipendenti, max € 100.000 – risorse proprie pari al 15% sul totale importo richiesto;
  • Da 51 a 250 dipendenti, max € 250.000 – risorse proprie pari al 20% sul totale importo richiesto;
  • Oltre 250 dipendenti, max € 1.000.000 – risorse proprie pari al 30% sul totale importo richiesto.

Accedi al bando con Variazioni

Variazioni può supportarti in un percorso per l’empowerment femminile e genitoriale con strumenti concreti.
Nello specifico, le attività da mettere in campo potranno riguardare:

  • Flessibilità oraria e organizzativa

Messa a punto di processi e formazione volti a sostenere il work-life balance: definizione di percorsi di accesso concreto allo smart working e fornitura di supporto alle lavoratrici che ne usufruiscono.

  • Reinserimento delle lavoratrici dopo un periodo di assenza

Percorsi di coaching o counseling per sostenere psicologicamente e accompagnare al rientro al lavoro dopo la maternità e/o il congedo parentale favorendo lo sviluppo professionale e la ripresa delle attività lavorative.

  • Attività organizzative, informative e di comunicazione volte a favorire la conciliazione lavoro-maternità

Progetti di welfare, creazione e mantenimento di reti territoriali, analisi dei bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori; attività informative e campagne di comunicazione inerenti la normativa a tutela della maternità e paternità; supporto alla fruizione degli incentivi e agevolazioni disponibili.

I parametri di valutazione

Dal bando emergono precisi parametri di valutazione con cui verranno analizzate le progettualità proposte.

Innovatività dell’azione, intesa come introduzione di pratiche o servizi nuovi o di sviluppo rispetto a quelli già realizzati in base alla legislazione vigente, al contratto collettivo e alle azioni già poste in essere all’interno del luogo di lavoro ovvero come introduzione di azioni per i soggetti che non hanno mai realizzato attività di welfare;

Concretezza dell’azione, intesa come chiara individuazione e coerenza delle azioni progettate e dei loro presupposti, con particolare riguardo alle esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare, tenendo conto delle peculiarità delle lavoratrici destinatarie degli interventi;

Efficacia dell’azione, intesa come idoneità della stessa a raggiungere gli specifici obiettivi del bando, valutata dal grado di coinvolgimento dei soggetti interessati e dagli strumenti di monitoraggio predisposti;

Economicità dell’azione, intesa come corretta articolazione dei costi e congruità degli stessi rispetto al progetto presentato illustrati nel piano finanziario;

Sostenibilità dell’azione, intesa come capacità del progetto di mantenere i benefici nel tempo, oltre la durata di 24 mesi, anche mediante la costituzione di reti con soggetti pubblici e/o privati coerenti al progetto e alle politiche di conciliazione attivate a livello territoriale. Ai fini della sostenibilità dell’azione il progetto deve essere in grado di esprimere concrete sinergie.

È attribuito un punteggio aggiuntivo alle iniziative progettuali che presentano i seguenti requisiti:
1. progetti in grado di utilizzare il contratto di assunzione di lavoratrici a tempo determinato in sostituzione delle lavoratrici in maternità (punti 2);
2. almeno tre imprese beneficiarie aderenti al soggetto collettivo di cui all’art. 3, commi 2 e 3 (punti 2).

bando riparto maternity

Parental Leave: le novità a livello normativo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 22 giugno 2022, lo schema di un decreto legislativo che, in attuazione della Direttiva n. 2019/1158 del Parlamento e del Consiglio UE del 20 giugno 2019 (relativa all’equilibrio tra attività lavorativa e vita familiare per i lavoratori genitori o, in ogni caso, prestatori di assistenza, c.d. “caregiver”, e alla promozione di un’effettiva parità di genere in ambito lavorativo e familiare), prevede, in particolare, quanto segue.

Per quanto riguarda le lavoratrici ed i lavoratori:

  • Una nuova tipologia di congedo di paternità obbligatorio della durata di 10 giorni lavorativi fruibile dal padre lavoratore nell’arco temporale che va dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto; si tratta di un diritto autonomo che spetta al padre lavoratore sia in caso di effettiva nascita, che di morte perinatale del bambino, distinto dal congedo di paternità c.d. “alternativo”, che spetta al padre lavoratore soltanto nei casi di morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre.
  • L’aumento da 10 a 11 mesi, della durata complessiva del congedo parentale spettante al genitore solo.
  • L’aumento da 6 a 9 mesi, della durata complessiva del congedo parentale coperto da indennità nella misura del 30%, fermi restando i limiti massimi di congedo fruibili dai genitori.
  • L’aumento da 6 a 12 anni di età del bambino, come termine entro il quale i genitori lavoratori, anche adottivi e affidatari, possono fruire del congedo parentale.
  • L’estensione del diritto all’indennità di maternità per astensione anticipata per gravidanza a rischio alle lavoratrici autonome.
  • La priorità di accesso allo smart working per le lavoratrici ed i lavoratori che ne facciano richiesta ai datori di lavoro, pubblici o privati, che abbiano stipulato accordi per l’esecuzione della prestazione in modalità agile, alle seguenti categorie:
    – genitori lavoratori con figli fino a 12 anni di età;
    – genitori lavoratori senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità;
    – lavoratrici e lavoratori caregiver.

Per quanto riguarda i datori di lavoro:

  • Sanzioni in caso di ostacolo alla fruizione del congedo di paternità obbligatoria.
  • Impossibilità, da parte dei datori di lavoro che ostacolino i diritti e le agevolazioni in favore della genitorialità, di ottenere la certificazione della parità di genere, in caso di adozione di tali condotte nei due anni precedenti alla richiesta della certificazione stessa.

Lo schema di decreto legislativo prevede, inoltre, l’attivazione da parte dell’INPS di servizi digitali per l’informazione, la promozione e la conoscibilità delle misure a sostegno dei genitori e dei prestatori di assistenza.

L’esperienza di Variazioni

Variazioni da sempre opera nell’accompagnare persone e organizzazioni nel Leave Management e nel costruire percorsi in ottica Diversity & Inclusion.

✅ Leggi il case history “Win Parenting di Barilla: al centro il benessere delle persone”

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